Salve a tutti e complimenti per la forte collaborazione presente in questo sito. Descrivo brevemente il mio quesito.
Sono un avvocato italiano già abilitato, laureato con 98/100 presso l'Università di Salerno (quindi 2.2 di score, giusto?). Sogno (è proprio il caso di dirlo, sigh!) di entrare a far parte di una law firm in UK ma sono indeciso sul percorso giusto per me. Potrei sostenere il QLTS, ma non è certo che il superamento di tale step mi permetta di avere grandi opportunità per un reclutamento. In alternativa, ci sarebbe un LLM, tuttavia con il mio voto di laurea potrei ambire solo ad università di secondo livello (giusto?). Tra il 2011 e 2013 ho vissuto in Inghilterra e durante quel periodo inviai più di 100 "resume" ricevendo solo un interessamento da parte di uno studio legale inglese che peraltro mi chiese di frequentare l' LPC eppoi avremmo potuto iniziare eventualmente a collaborare.
Il quesito è il seguente: Secondo voi quale strada potrebbe essere quella più opportuna da intraprendere per una persona che abbia il mio profilo professionale? Siccome per affrontare gli studi servono tanti soldi, non vorrei indebitarmi senza poi ottenere dei risultati concreti. MI basterebbe anche poter acquisire sostanziali chances di iniziare una collaborazione con studi inglesi non di primo livello (sicuramente starei meglio rispetto alla situazione della stragrande maggioranza degli avvocati che lavorano in Italia).
Vi ringrazio fin da adesso per i vostri consigli ed in bocca al lupo a tutti!
Probabilmente se riuscissi ad entrare come paralegal avresti possibilità serie. A Londra però chiedono ormai tutti l'LPC. Per l'LLM potresti cmq provare, cinque anni di esperienza lavorativa dovrebbero colmare il gap del voto (almeno questo è quanto detto dalle segreterie degli uffici ammissioni). Purtroppo credo che qualsiasi scelta farai avrà un rischio non indifferente, ed è quello che tutti gli llm affrontano. Ad ogni modo io non sono per il filo di pensiero per cui llm vada usato nel paese di destinazione, ma nel paese di origine!
Ciao e grazie di cuore dei tuoi consigli. Allora circa le tue osservazioni:
1) Lavoro come paralegal. Ho inviato svariati resume in UK per posizioni del genere ma tutti richiedono esperienza di common law.
2) Voto. Mi rincuora il fatto che l'esperienza lavorativa potrebbe colmare il gap del voto, tuttavia pur avendo ottenuto l'abilitazione nel 2009, mi sono iscritto all'albo nel 2013, poichè prima sono andato in Inghilterra e non volevo sostenere costi inutili, quindi non so se il computo degli anni parte dalla data di superamento dell'esame o da quella d'iscrizione all'albo. Mi dovrò informare.
3) Spendibilità LLM in Italia. Quello che sostieni lo condivido, tuttavia in Italia anche con un master si hanno molte difficoltà ad essere reclutati e percepire uno stipendio decente. Una mia amica ha sostenuto un master in Australia grazie alle sovvenzione che ha fornito la regione Sardegna ma al suo ritorno in Italia ha trovato solo lavoretti ed ancora oggi arranca. Francamente potrebbe essere solo un caso sporadico, non lo so, ma il fatto di dover spendere tanti soldi (con prestito da richiedere, eventualmente ottenere e conseguente indebitamento) senza avere sostanziali opportunità di poter ripagare il tutto per colpa di studi sfruttatori mi terrorizza. In UK anche un trainee guadagna sulle 3.000 sterline. Il discorso cambia quindi. Lì se faccio un debito ho davvero l'opportunità di poterlo ripagare e vivere decentemente.
A 37 anni compiuti e con una professione che ancora non mi dà alcuna garanzia, capisci che la scelta deve essere quanto mai oculata prima di agire...
<blockquote><blockquote>Salve a tutti e complimenti per la forte collaborazione presente in questo sito. Descrivo brevemente il mio quesito.
Sono un avvocato italiano già abilitato, laureato con 98/100 presso l'Università di Salerno (quindi 2.2 di score, giusto?). Sogno (è proprio il caso di dirlo, sigh!) di entrare a far parte di una law firm in UK ma sono indeciso sul percorso giusto per me. Potrei sostenere il QLTS, ma non è certo che il superamento di tale step mi permetta di avere grandi opportunità per un reclutamento. In alternativa, ci sarebbe un LLM, tuttavia con il mio voto di laurea potrei ambire solo ad università di secondo livello (giusto?). Tra il 2011 e 2013 ho vissuto in Inghilterra e durante quel periodo inviai più di 100 "resume" ricevendo solo un interessamento da parte di uno studio legale inglese che peraltro mi chiese di frequentare l' LPC eppoi avremmo potuto iniziare eventualmente a collaborare.
Il quesito è il seguente: Secondo voi quale strada potrebbe essere quella più opportuna da intraprendere per una persona che abbia il mio profilo professionale? Siccome per affrontare gli studi servono tanti soldi, non vorrei indebitarmi senza poi ottenere dei risultati concreti. MI basterebbe anche poter acquisire sostanziali chances di iniziare una collaborazione con studi inglesi non di primo livello (sicuramente starei meglio rispetto alla situazione della stragrande maggioranza degli avvocati che lavorano in Italia).
Vi ringrazio fin da adesso per i vostri consigli ed in bocca al lupo a tutti!</blockquote>
Probabilmente se riuscissi ad entrare come paralegal avresti possibilità serie. A Londra però chiedono ormai tutti l'LPC. Per l'LLM potresti cmq provare, cinque anni di esperienza lavorativa dovrebbero colmare il gap del voto (almeno questo è quanto detto dalle segreterie degli uffici ammissioni). Purtroppo credo che qualsiasi scelta farai avrà un rischio non indifferente, ed è quello che tutti gli llm affrontano. Ad ogni modo io non sono per il filo di pensiero per cui llm vada usato nel paese di destinazione, ma nel paese di origine! </blockquote>
Ciao e grazie di cuore dei tuoi consigli. Allora circa le tue osservazioni:
1) Lavoro come paralegal. Ho inviato svariati resume in UK per posizioni del genere ma tutti richiedono esperienza di common law.
2) Voto. Mi rincuora il fatto che l'esperienza lavorativa potrebbe colmare il gap del voto, tuttavia pur avendo ottenuto l'abilitazione nel 2009, mi sono iscritto all'albo nel 2013, poichè prima sono andato in Inghilterra e non volevo sostenere costi inutili, quindi non so se il computo degli anni parte dalla data di superamento dell'esame o da quella d'iscrizione all'albo. Mi dovrò informare.
3) Spendibilità LLM in Italia. Quello che sostieni lo condivido, tuttavia in Italia anche con un master si hanno molte difficoltà ad essere reclutati e percepire uno stipendio decente. Una mia amica ha sostenuto un master in Australia grazie alle sovvenzione che ha fornito la regione Sardegna ma al suo ritorno in Italia ha trovato solo lavoretti ed ancora oggi arranca. Francamente potrebbe essere solo un caso sporadico, non lo so, ma il fatto di dover spendere tanti soldi (con prestito da richiedere, eventualmente ottenere e conseguente indebitamento) senza avere sostanziali opportunità di poter ripagare il tutto per colpa di studi sfruttatori mi terrorizza. In UK anche un trainee guadagna sulle 3.000 sterline. Il discorso cambia quindi. Lì se faccio un debito ho davvero l'opportunità di poterlo ripagare e vivere decentemente.
A 37 anni compiuti e con una professione che ancora non mi dà alcuna garanzia, capisci che la scelta deve essere quanto mai oculata prima di agire...